“Raw Threshold” by Al Borde questions what it means to be local
Danko Stjepanovic. Courtesy of Sharjah Architecture Triennial

“Raw Threshold” di Al Borde mette in discussione il significato di essere locali

3 dic 2024  •  Notizie  •  By Gerard McGuickin

A Sharjah, negli Emirati Arabi Uniti, lo studio di architettura Al Borde, con sede a Quito, ha realizzato un padiglione con materiali grezzi che è allo stesso tempo una soglia accogliente e un punto di incontro. Il progetto, intitolato "Raw Threshold", è stato concepito per la seconda Triennale di Architettura di Sharjah il cui tema, The Beauty of Impermanence: An Architecture of Adaptability, ha ispirato una struttura che si interroga su cosa significhi essere locale. In un mondo governato dal capitalismo, dove tutto è facilmente disponibile e accessibile, i quartieri locali e storici sono spesso colpiti e perdono la loro identità.

Il progetto del nuovo padiglione lavora con i limiti delle risorse naturali disponibili localmente e si basa sulla Al Qasimiyah School di Sharjah.

photo_credit Danko Stjepanovic. Courtesy of Sharjah Architecture Triennial
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Al Borde

La Al Qasimiyah School - un'ex scuola elementare - ospita oggi gli uffici della Triennale di Architettura di Sharjah insieme a gallerie espositive, una sala conferenze e una biblioteca. La Triennale si è trasferita nell'edificio nel 2018, ristrutturando i locali scolastici abbandonati e creando una nuova istituzione culturale.

Un tempo spazio chiuso utilizzato solo dai bambini, l'edificio si è ora aperto al pubblico e si connette con la città circostante. I nuovi ingressi pedonali a nord e a ovest convergono su una piattaforma che ha dato ad Al Borde l'opportunità di creare una soglia accogliente.

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Al Borde
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Al Borde

"Questa soglia è definita da un'ombra che crea le condizioni per abitare l'esterno", afferma Al Borde. "Richiede una struttura che sia possibile costruire con qualsiasi materiale disponibile. Tuttavia, in un contesto in cui 'tutto' è 'disponibile', questo concetto diventa sfocato". L'approccio dello studio è stato quello di trasformare i materiali grezzi in elementi architettonici, riducendo così l'impatto ambientale del progetto.

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L'Autorità per l'energia elettrica, l'acqua e il gas di Sharjah (SEWA) sta sostituendo i pali in legno con pali in metallo: per la struttura del padiglione, Al Borde ha selezionato alcuni pali in legno dal deposito della SEWA e ha rimosso tutti i danni. L'ombra è stata creata utilizzando stuoie di palma biodegradabili ed ecologiche; disponibili in loco, queste stuoie sono utilizzate per molti scopi, dalla pavimentazione delle case ai soffitti dei souk.

"Questo approccio progettuale si traduce in un'opera grezza e tattile, realizzata con materiali naturali che ci permettono di stabilire un discorso intimo e diretto con il luogo, radicandolo sul posto", spiega Al Borde. "La soglia servirà ad accogliere i visitatori e, contemporaneamente, diventerà un modo per sperimentare e testare l'uso di questo nuovo spazio".

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Shahbaz Ahmed

Inizialmente il progetto era stato concepito come una costruzione temporanea. Il suo design smontabile garantiva che il padiglione potesse essere smontato e successivamente riassemblato in altri luoghi. Tuttavia, la Triennale di Architettura di Sharjah ha deciso di conservare la struttura.

Se in futuro non sarà più necessaria, i pali saranno restituiti alla SEWA e le stuoie di palma troveranno una nuova destinazione. "Verrà un giorno in cui questi materiali si degraderanno naturalmente e il ciclo della vita si chiuderà armoniosamente con la natura", afferma Al Borde.

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Danko Stjepanovic. Courtesy of Sharjah Architecture Triennial

Area di "Raw Threshold": 340 metri quadrati (3.660 piedi quadrati)