Puccio Collodoro Architects presenta il progetto Casa Medici, una ristrutturazione residenziale realizzata in una delle zone più genuine e vibranti di Palermo, influenzata da attività artistiche e di design che la identificano come la "design street" del capoluogo siciliano.
La ristrutturazione ha interessato l'intero appartamento di 160mq ed è caratterizzata da una minuziosa attenzione ai dettagli opportunamente miscelati con la ricerca dei materiali e la chiarezza compositiva. L'ampio open space ospita la zona cucina, dove le colonne in noce Canaletto fanno da quinta teatrale all'imponente bancone isola realizzato in Fenix grigio antracite; accanto a questo è collocato un elegante tavolo in legno con struttura in alluminio che identifica la sala da pranzo; l'area termina con la zona divani identificata da una libreria in noce Canaletto che nasconde parzialmente elementi tecnici.
Come cornice di tutta l'area c'è la terrazza esterna interamente progettata dagli architetti e concepita come un'"oasi privata" in cui il sistema di vasi a terra ospita diverse varietà di piante grasse, identificandola come un valore aggiunto alla composizione.
Dal disimpegno distributivo si accede ai due bagni, alla lavanderia e alle tre camere da letto, concepite con un mix di rigore geometrico ed esplosione di colore, dando all'area un carattere deciso e sobrio allo stesso tempo.
I materiali con finiture eleganti sono stati scelti per riflettere perfettamente il gusto dei clienti: tutta la casa è pavimentata con parquet in legno di quercia ad eccezione della zona d'ingresso pavimentata con un pavimento effetto marmo "Grey Sone" in lastre che raggiunge la parete frontale in verticale, mentre un pavimento in gres effetto resina è stato utilizzato per la zona cucina e i bagni.
Gli ultimi si distinguono per il posizionamento di grandi lastre in gres con motivi floreali e naturali. L'intera impiantistica è stata progettata e realizzata con l'obiettivo di essere invisibile e non intaccare la pulizia delle linee e delle geometrie dei mobili.
