Casa NEMO, nel quartiere Trieste di Roma, si racconta come un involucro di finiture artigianali del passato, involucro arricchito dal gusto per il design contemporaneo mostrato dalla giovane coppia di proprietari.
I pattern dei pavimenti dell’appartamento, realizzati con il tocco sartoriale tipico degli anni cinquanta, erano il vero patrimonio da salvaguardare, così nel progetto si è voluto dare centralità proprio a quelle geometrie, a quei contrasti cromatici ed a quei mosaici a terra, avvolti poi in una scatola del tutto neutra ed indefinita.
È dunque un’alternanza di marmi policromi e tappeti alla veneziana ad individuare, oggi come ieri, i grandi ambienti della zona giorno e della zona notte, ambienti connessi e collegati da un lungo corridoio con pavimento alla palladiana; il disimpegno è poi intramezzato dall’inserimento di un arco a tutto sesto, attraverso cui si accede alla zona privata dell’abitazione.
Nel complesso la distribuzione dell’epoca è stata perciò preservata, intervenendo solo su una nuova funzionalizzazione della cucina, del blocco servizi e del disimpegno, con quest'ultimo arricchito da armadiature su misura laccate con colori chiari.
È un ampio ingresso quadrato a condurre al living tramite un varco a giorno, varco che si ripete nell'apertura verso la cucina oltre che verso la libreria, scandendo così il ritmo del salotto stesso.
Questi varchi, con uno spessore murario maggiorato, sono enfatizzati dall’inserimento di soglie in marmo bianco di Carrara, come fossero un giunto di connessione tra le pavimentazioni antiche e nuove, come la veneziana stampata della cucina.
Il design contemporaneo si ritrova inoltre nell’inserimento dei corpi illuminanti sospesi al centro del salotto, in cucina e nella selezione di arredi colorati per una volontaria ripresa cromatica di alcuni degli elementi presenti nella pavimentazione.
