Macro Sea ha iniziato a lavorare sull'Edificio 128 - che, dopo anni di abbandono, era un corpo abbandonato - nel 2012. Il team si è ispirato alla struttura a traliccio in acciaio simile a una cattedrale e l'ha approcciata come una musa high-tech modernista degli anni '70, una sorta di meraviglia strutturale espressionista. Questo periodo stilistico è piaciuto al team di progettisti per la sua enfasi sull'indeterminatezza, l'ambientalismo e il tecno-ottimismo collaborativo: ha conferito un senso di glamour all'ingegneria, alla scienza e alla tecnologia. Il periodo ha anche fornito una cornice appropriata per chiedersi: come possiamo creare uno spazio di lavoro contemporaneo e stimolante per i designer, i pensatori e gli imprenditori di oggi? In collaborazione con Marvel Architects, Macro Sea ha creato una varietà di spazi di lavoro - uffici, studi privati e loft - con spazi condivisi come salotti, tavoli di lavoro comuni, laboratori di prototipazione avanzata e spazi per riunioni. Il team di architetti ha ideato dei ponti sospesi dalle gru a cavalletto esistenti nell'edificio per creare spazi sociali ed espositivi collegati. I team hanno preso spunto dai dettagli dell'edificio esistente, restaurando e ampliando il linguaggio ereditato dallo spazio. "In qualità di sviluppatori e progettisti dello spazio, siamo stati molto attratti da questa particolare comunità, che è contemporaneamente ai vertici intellettuali e tecnologici e che guarda all'abisso come imprenditori", ha dichiarato David Belt, fondatore di Macro Sea e cofondatore di New Lab. "Volevamo costruire per loro".
L'architettura del New Lab è stata deliberatamente mantenuta in bianco e nero per dare spazio a una gamma interdipendente di colori kubrickiani altamente saturi distribuiti attraverso l'arredamento, il paesaggio e le installazioni vegetali. Rifuggendo dalle planimetrie aperte e dai tradizionali cubicoli, nonché dai tipici mobili da ufficio, Macro Sea ha progettato su misura postazioni di lavoro leggere e smontabili con pannelli di lana e legno trapuntati per garantire la privacy sonora e visiva. Spazi appartati per il lavoro individuale o di piccoli gruppi sono intervallati da aree di lavoro comuni e piazze interne su due piani, sottolineando così l'intenzione di Macro Sea di trovare un equilibrio tra la necessità di privacy e i benefici della collaborazione nella progettazione e nella produzione. Rifornendosi di mobili di modernisti del tardo periodo come Gaetano Pesce e Carlo Mollino, Macro Sea ha sviluppato una serie di mobili a cavalletto, tra cui un banco reception con specchio infinito a LED, vetrine espositive per contenuti fisici e digitali e installazioni paesaggistiche verticali. Tutti i mobili personalizzati per il progetto sono stati fabbricati a Brooklyn, in gran parte nello stesso Navy Yard.
"Nel progettare New Lab, abbiamo rifiutato il feticismo industriale, l'iPhone-izzazione e la tecnologia 4.0", ha commentato Nicko Elliott, direttore del design di Macro Sea. "Abbiamo adottato un approccio archeologico al futurismo per creare uno spazio dignitoso che rifletta l'ingegno e l'integrità delle persone che vi lavorano".
