Il ristorante SCATTO si configura come uno spazio contemporaneo che omaggia e valorizza l’arte culinaria ispirandosi alla fotografia come linguaggio architettonico e allestitivo, da qui il nome scelto per il locale.

In continuità materica e visiva con il nuovo museo Gallerie d’Italia, il progetto di SCATTO rende protagonista la luce che, mediante l’uso di materiali riflettenti, come acciaio e vetro specchiato, o di materiali assorbenti, come il legno, trasforma la percezione degli spazi bilanciando aree maggiormente in vista e zone più intime.

Il concept architettonico crea un cono visivo che ha il suo vertice in corrispondenza del fuoco principale dello spazio: la cucina. Protagonista indiscusso, lo chef table rivestito in marmo Emperador, in continuità materica con il bancone del Caffè San Carlo, consente ai clienti di intrattenersi con l’arte culinaria degli chef come se stessero guardando dentro l’obiettivo di una macchina fotografica.

Lo stesso atteggiamento torna anche in altri dettagli architettonici come i cielini insonorizzanti e illuminanti che riprendono la forma prospettica dell’area cucina “inquadrando” i tavoli con piano su disegno e le sedute Lea di Midj.

Entrando nel locale, si rimane colpiti dalla parete specchiata anticata con listelli verticali, dove si innestano delle lame di acciaio con funzione espositiva per i prodotti gastronomici in vendita. La lavorazione degli specchi anticati simula la grana delle pellicole fotografiche, portando negli interni un ulteriore riferimento materico a questa arte.

Sul retro del tavolino della reception è mimetizzata l’area guardaroba, con rivestimento in legno noce Canaletto, che ha doppia funzione di separare anche la zona accoglienza dalla sala del ristorante.

Al centro della sala spicca un grande tavolo componibile caratterizzato da una forma scultorea che risalta rispetto alla linearità degli altri arredi, con la possibilità di essere utilizzato come tavolo conviviale o come tavolini singoli.


Per l’illuminazione, lamatilde ha scelto Vesoi con le lampade a sospensione Pendagli, i faretti Eclipse di Erco e i faretti da incasso Pop di OTY Light.All’interno dell’area privé, uno spazio più intimo con una finestra laterale che consente il contatto diretto con la cucina, troviamo invece il lampadario 2097/50 disegnato da Gino Sarfatti per Flos che richiama quello storico del Caffè San Carlo.

Squadra:
Progettisti d'interni: lamatilde
Fotografo: Alessandro Saletta
