Un elegante alloggio nel cuore di Torino, con affaccio su una delle sue piazze più significative.
Lo stato di fatto sfruttava solo 2/3 del potenziale a disposizione: una sistematica e chirurgica operazione di denudamento ha portato alla luce fantastici soffitti con altezza di 4,60 mt. Da lì la decisione di usare questo prezioso carattere come il tema più importante del progetto: la casa è da intendersi come doppia, tutte le stanze sono fornite di un doppio livello vetrato e accessibile attraverso scale leggere, in metallo e vetro.
La zona giorno ha un secondo salotto più intimo e ludico, dedicato al tempo da trascorrere con la propria famiglia; le camere da letto hanno un’appendice che è in un caso una cabina armadi, nell’altro uno studiolo; la zona servizi ha un soppalco riservato all’area di ripostiglio e lavanderia.
Gli elementi nuovi sono moderni e dichiaratamente sovversivi, il pavimento in rovere a spina di pesce ungherese invece vuole riprendere un tema caro alla casa bourgeois torinese. Elemento riportato a nuova luce sono gli affreschi, precedentemente soffocati dal controsoffitto. Al calore del legno e all’esplosione cromatica dei soffitti si contrappone il verde Alpi del marmo che riveste gli arredi disegnati su misura, a partire dal bancone della cucina.
Il progetto in toto è piuttosto da intendersi come un divertente gioco in cui il cantiere è stato il risultato di una continua evoluzione, in cui l’architetto trova le confuse tracce del passato e le rieduca alle esigenze di oggi.