La ristrutturazione dell'edificio Royale Belge nel sud-est di Bruxelles segna l'attenta reinvenzione di un punto di riferimento modernista. Dopo un periodo di inattività, la struttura di 80.000 m² è stata reimmaginata per ospitare un nuovo mix di usi: uffici, spazi di co-working, strutture per conferenze, un hotel, un centro benessere e ristoranti, pur conservando lo spirito e la forma dell'originale.


Il progetto è iniziato nel 2018 quando la città ha concesso a un consorzio di investitori, Souverain 25, il permesso di intraprendere un'importante ristrutturazione. Un concorso di progettazione ha portato alla selezione di un team composto da Bovenbouw Architectuur, Caruso St John Architects e DDS+ architects. La loro proposta ha posto l'accento sull'intervento minimo: conservare il più possibile l'edificio esistente, adattarlo alle esigenze contemporanee e migliorarne le prestazioni energetiche.
Completato nel 1970 come sede della compagnia assicurativa Royale Belge, l'edificio - progettato da René Stapels con Pierre Dufau - è emblematico dell'architettura aziendale degli anni Sessanta. Inserita in un paesaggio di laghi e foreste di faggi, la sua ardita torre a croce e il podio a due piani le sono valsi la protezione del patrimonio regionale nel 2019.
Rispettare e rielaborare l'originale
Gli elementi esterni chiave, come l'iconica facciata in acciaio corten, sono stati accuratamente conservati. Le nuove vetrate, visivamente identiche all'originale, offrono prestazioni termiche notevolmente migliorate per soddisfare gli standard ambientali odierni.
All'interno, i principali cambiamenti si concentrano sulla creazione di connessioni e spazi condivisi. Al piano terra, nuove grandi aperture nell'atrio rivestito in marmo collegano le aree semipubbliche con i ristoranti e gli uffici adiacenti. Nel cuore del podio, è stato introdotto uno spettacolare vuoto circolare di 21 metri di diametro e tre piani di altezza, che costituisce un generoso fulcro centrale. Questo nuovo spazio attira la luce naturale in profondità, collega il podio alla torre attraverso un'ampia scala a chiocciola e consente la coesistenza fluida di diversi programmi.



Sostenibilità attraverso il contenimento
La strategia di progettazione è incentrata sul ridurre al minimo gli interventi su una struttura protetta, un approccio che allinea la conservazione architettonica alla sostenibilità. Il mantenimento della struttura in cemento e acciaio riduce drasticamente il carbonio incarnato, mentre il riutilizzo selettivo dei materiali rafforza l'etica del progetto a basso impatto. Piuttosto che reinventare l'edificio, gli architetti si sono concentrati sullo sblocco del suo potenziale attraverso interventi leggeri, garantendo la sua continua attualità nel rispetto del suo passato.

