Il pavimento sopraelevato, chiamato anche pavimento flottante o pavimento galleggiante, è un sistema che innalza il piano di calpestio a una quota superiore rispetto al solaio in modo da creare, sotto la sua superficie, un plenum per l’alloggio di impianti tecnici di diversa natura come ad esempio elettrici, idraulici, telematici e aeraulici.
Il sistema è composto da pannelli modulari e intercambiabili appoggiati su una struttura in acciaio, e permette di accedere in qualsiasi momento all’impiantistica alloggiata nel sotto pavimento in caso di manutenzione. L’installazione è completamente a secco e consente di avere un layout dello spazio flessibile.

Soluzione ideale sia nelle ristrutturazioni che nella realizzazione ex novo. Trova applicazione negli uffici, centri direzionali, datacenter, spazi museali, nel retail e non solo, anche nelle versioni studiate per l’outdoor.
I pannelli di pavimento sopraelevato sono il prodotto dell’assemblaggio di diversi materiali. Il lato superiore del pannello, è costituito dalla finitura scelta ed incollata sul supporto, come ad esempio grés, parquet, laminato plastico, vinile e tutta la gamma di materiali proposti alla sezione rivestimenti.

È possibile realizzare anche pannelli grezzi senza finitura, da ricoprire con pavimenti autoposanti. Il lato inferiore, cioè la faccia rivolta al sottopavimento, può essere rivestita da un foglio di alluminio, da una vaschetta d’acciaio, o grezzo solo nel caso di pannelli in solfato di calcio. Lungo il perimetro viene incollato il bordo plastico, di diversi colori e spessori, come fuga interstiziale.

La parte centrale del pannello, chiamata anima o supporto, garantisce le principali prestazioni meccaniche del pavimento sopraelevato e può essere di diverse tipologie: conglomerato di legno (conosciuto come truciolare), solfato di calcio e X-floor.




