Nel cuore di Porto Venezia, uno dei quartieri più vivaci di Milano, dove gli storici palazzi ottocenteschi si mescolano ai grandi musei e agli eleganti negozi, si trova Barmare L'Altro, un ristorante con cucina creativa dove si possono gustare gustose tapas e altre specialità di mare. Il nuovo spazio, opera dello studio di interior design internazionale Rodrigo Izquierdo Design Studio, si trova all'angolo tra via Lecco e Panfilo Castaldi.
In particolare in un locale lungo e stretto che un tempo ospitava una famosa tabaccheria, la cui facciata, rivestita di mosaico di colore verde, è stata conservata per la sua iconicità. L'interno di Barmare L'Altro, la versione informale e conveniente del sofisticato ristorante milanese Barmare, è organizzato intorno a due aree principali: la sala da pranzo con il bancone del bar e la zona gastronomica o delle tapas, con vista sulla cucina. Concettualmente, e in linea con l'offerta gastronomica di questo attraente ristorante, l'obiettivo è stato quello di riprodurre una sobria atmosfera marina, obiettivo raggiunto con sottili interventi.
L'uso di pannelli di compensato di okoume naturale colorato negli stipiti delle finestre e il disegno del bancone centrale con la sua serie verticale di listelli di compensato marino sovrapposti danno movimento e profondità, al tempo stesso suggestivo della tecnica e delle finiture utilizzate per costruire gli scafi delle navi. Il tema marino prosegue in dettagli come l'uso di oblò in acciaio inox nella porta dell'area gastronomica e del bagno che, come spiega Rodrigo Izquierdo, "sono un cenno ai pannelli in alluminio con oblò che decorano la facciata della casa di Nancy di Jean Prouvé, il precursore dell'industrializzazione e degli elementi prefabbricati, che ha gettato le basi del design e dell'architettura moderna".
Allo stesso modo, il navy scuro è il colore scelto per gli infissi delle finestre della facciata che si aprono verso l'esterno per creare continuità tra interno ed esterno, gli sgabelli, le gambe dei tavoli, le lampade a sospensione e il portabottiglie. Corre per tutto il ristorante come un mare, avvolgendo il cliente in un'atmosfera definita e coerente con la filosofia dello spazio. Poi, come elementi degni di nota nella ristrutturazione, la scomposizione della parete frontale, che ospita il bancone del bar e le sedute a panca, segue il ritmo delle aperture in facciata.
Qui le lunghe finestre diventano specchi, offrendo una netta sensazione di trasparenza e di spaziosità. Il rivestimento in sughero tinto in terracotta della parete posteriore, invece, ha la duplice funzione di assorbire il suono e di dare una consistenza materica a tutta la parete, compensando così il riflesso degli specchi. Per dare al locale il suo carattere particolare, l'area gastronomica è costituita da una grande impiallacciatura in legno e da una struttura in metallo. Questo intervento è un riferimento a una microarchitettura del cibo di strada giapponese.
"L'idea alla base di questa allusione è quella di rendere la botola della cucina sia un luogo dove escono i piatti che un tavolo dove mangiare, in modo da creare un rapporto più diretto con il prodotto e con il cibo stesso... oltre a distinguere due diverse aree per mangiare all'interno dello spazio: una più formale dove i commensali sono seduti, e un'altra, più veloce e informale, in fondo alla sala da pranzo", spiega Rodrigo Izquierdo. Oltre agli interventi architettonici, molti degli allestimenti sono progettati dallo studio, scegliendo toni e linee contemporanee, pulite e fresche, creando pezzi quasi tecnici.
Gli sgabelli stilizzati hanno una struttura quasi schematica di colore nero con una seduta di colore blu scuro. Le sedie italiane vintage degli anni Sessanta sono rivestite con un tessuto grigio marmorizzato. Il grande tavolo comune, anch'esso in compensato marino, ha un laminato blu intenso, una struttura in metallo laccato blu scuro e una griglia metallica traforata. L'utilizzo di tre diversi tipi di marmo (bianco carrara, rosso levanto e cipollino) per gli altri piani del tavolo introduce il ritmo nella sala da pranzo, oltre a eliminare la necessità di coprirli.
Per quanto riguarda l'illuminazione, contribuendo all'atmosfera calda e confortevole dello spazio, spiccano le plafoniere, realizzate in ferro blu scuro con una combinazione di due motivi di vetro pressato - uno scanalato, l'altro squadrato - anch'esso appositamente studiato. La loro forma è un richiamo ai classici lampadari della trattoria tradizionale, stilizzati per renderli più moderni e contemporanei, ma mantenendo il fascino antico della luce calda e vibrante.
Al contrario, apparecchi come "In the Sun", la lampada a parete progettata dagli architetti Dominique Perrault e Gaëlle Lauriot- Prévost, irradiano ombre morbide e accoglienti. Insomma, un intervento con un approccio leggero e razionale ma sofisticato fa di Barmare L'Altro, un ristorante con un'interessante offerta culinaria, un'atmosfera ideale sia per pasti informali che per cene tradizionali.