La progettazione del nuovo convento si è svolta attraverso un lungo percorso partecipativo che ci ha permesso di focalizzare un complesso programma funzionale che coniugasse le istanze legate allo stile di vita dei committenti, religiosi dediti alla preghiera, all'ospitalità e alla vita fraterna, con le esigenze derivanti dalle condizioni climatiche e sociali del sito.

Il Convento è situato nel quartiere di São Cristóvão, uno dei più pericolosi e fragili di Salvador.

La Fraternità Francescana di Betania è presente a Bahia dal 2010, seppur in una struttura provvisoria, e nel 2012 ha realizzato un asilo nido per più di 100 bambini delle vicine favelas, nell'ambito di un progetto sociale più ampio che dopo il completamento del convento vedrà la realizzazione di una scuola.

La progettazione è avvenuta in parte in Italia e in parte in Brasile, per comprendere appieno la spiritualità del committente e il significato di realizzare un convento in un contesto così particolare.

Vivendo la vita del convento abbiamo capito quanto fosse importante organizzare gli spazi attorno alle regole che ne scandiscono la giornata, regole fatte di momenti di preghiera e di condivisione, ma allo stesso tempo come le condizioni spesso estreme del clima subtropicale di Salvador, influenzassero lo stile di vita.

Poiché l'edificio non sarebbe stato dotato di impianti di condizionamento meccanico, era necessario offrire protezione dal sole e riparo dalla pioggia ma allo stesso tempo lasciare fluire l'aria tra gli edifici.

Planimetricamente abbiamo reinterpretato la tipologia conventuale classica, introversa e articolata intorno ad un unico chiostro, moltiplicando il numero di spazi verdi e diradando gli edifici per permettere al vento, che soffia costantemente da est, di raggiungere tutti gli ambienti chiusi e gli spazi aperti.

La morfologia del convento si articola intorno a cinque chiostri verdi: a ovest, rivolto verso la porta di accesso e la strada, si trova la parte pubblica del complesso dedicata all’accoglienza, con il refettorio a sud, la chiesa al centro e la sacrestia e segreteria a nord. Questi edifici, sebbene autonomi e riconoscibili, sono idealmente e formalmente uniti da un grande tetto in legno che conferisce loro unità architettonica. Davanti alla cappella, in continuità con il grande tetto, si apre un piazzale coperto, luogo di ritrovo che durante il giorno offre riparo dal sole e permette alla chiesa di ospitare più di 500 persone sedute. Tra la sacrestia e gli edifici amministrativi a nord est si erge la biblioteca, un volume in policarbonato traslucido sospeso su quattro pilastri in legno di cumaru che di notte diventa una lanterna luminosa che ne lascia intravedere il contenuto.

A sud-est si trova l'edificio che ospita le celle dei monaci e delle monache, l'unico edificio di 3 piani costituito da una struttura prefabbricata in cemento armato, una tecnologia molto diffusa e affidabile in Salvador. Un esoscheletro in legno lo circonda ospitando i ballatoi di distribuzione e i sistemi di brise-soleil necessari per evitare il surriscaldamento delle pareti e per garantire il riparo dall'acqua piovana.

Le coperture di tutti gli edifici sono sempre rialzate e staccate dall'involucro edilizio per consentire la fuoriuscita dell'aria calda, mentre è sempre garantita la ventilazione incrociata nelle celle e negli altri ambienti chiusi tramite sistemi di brise-soleil e veneziane regolabili sopra porte e finestre.

La componente artigianale, derivante dall'utilizzo della manodopera locale e da tecniche tradizionali e low-tech per il raffrescamento degli ambienti, conferisce al progetto una forte identità architettonica.

L'utilizzo di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, acqua calda e il recupero dell'acqua piovana, rendono il complesso conventuale quasi completamente autosufficiente dal punto di vista energetico.

Squadra:
Architetti: Mixtura
Architetto capofila: Cesare Querci
Team di progettazione: Cesare Querci, Maria Grazia Prencipe, Guido Di Croce
Progettazione in fase iniziale: Cesare Querci, Maria Grazia Prencipe, Guido Di Croce, Alessandro D'Onofrio, Fabio Speranza, Vittoria Grifone
Progetto luci: Mixtura + Nereo De Monte
Design del mobile: Mixtura
Ingegneria del legno: Carpinteria Estruturas de Madeira
Ingegneria del calcestruzzo: Escon Estrutura e Consultoria LT
Strutture in acciaio: ACOPLA Indústria, Comércio e Representações Ltda.
Fotografo: Cesare Querci


