La Ghiacciaia
Marco Zanta

LA GHIACCIAIA

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L’edificio, immerso nelle vigne del prosecco del territorio trevigiano, è il risultato di un attento progetto di rigenerazione che ha voluto unire le diverse anime del luogo valorizzandone le caratteristiche storiche: prima ghiacciaia di villa nobiliare di proprietà dei conti Pola-Neville, poi deposito di munizioni durante la Grande Guerra.

 

Per inserirsi in questo contesto, così intriso di storia, viene previsto un minuzioso recupero dell'esistente che, affiancato ad un nuovo intervento, ne amplifica le specificità naturali. Il risultato è un equilibrio di volumi e trasparenze, in grado di ascoltare e valorizzare il contesto in cui si inserisce. Particolare attenzione è stata rivolta alla geometria dell’impianto: tutta la proposta progettuale relaziona gli assi geometrici e l’orientamento dei manufatti all’unico elemento geometrico superstite dell’antico assetto della villa, il muro di cinta. L'accesso all’edificio avviene direttamente dai filari, attraverso quella che era conosciuta come la grotta: un vero e proprio antro illuminato da luci a terra che conduce nel cuore sotterraneo del “brochen”, antica ghiacciaia della fine del ‘600.

 

Qui la caratteristica geometria dello spazio è ammirabile interamente grazie ai due livelli di pavimento in vetro. Dalla ghiacciaia si passa poi al bunker, caratterizzato da spessi muri in cemento armato, e successivamente si arriva al centro della nuova architettura. Qui la cucina a vista si affianca alla corte verde, perimetrata dal vetro per permettere un dialogo con l’ampia sala lounge. Questo giardino interrato, rimandando al concetto dei giardini d’inverno presenti nelle ville ottocentesche, diviene il baricentro dell’edificio. Uscendo poi si trova uno spazio panoramico sulle vigne, su cui si sviluppa elegantemente il dehors. Era la vecchia orangerie, ricostruita sotto forma di tettoia le cui colonne ammiccano nella loro forma ai tralci dei vitigni.

 

Nel recupero del giardino esterno, sulla sommità della ghiacciaia, sono stati ricreati sei spazi semi privati, circondati da essenze vegetali che evocano i luoghi in uso nei giardini sette-ottocenteschi, quando sulla cima di piccoli rilievi venivano collocati padiglioni dove sostare e godere viste sul parco o sulla campagna circostante. Gli interni de “La Ghiacciaia” sono il risultato di un’attenta scelta di geometrie e materiali, in linea con il DNA di questo luogo: cemento, acciaio, vetro, argilla di Possagno e pietra locale si legano in un’armonia collettiva. Ne risulta uno spazio talmente curato nei dettagli da produrre mille richiami estetici che arricchiscono di eleganza l'interno e l'esterno del ristorante. La sequenza di ambienti è in grado di trasportare chi li osserva e li vive verso una nuova dimensione, seguendo un progetto coerente e armonioso, capace di arricchire il vissuto personale di ogni singolo ospite raccontando il passato del luogo attraverso una sapiente reinterpretazione architettonica.

Project credits

Architetti
Construction company

Project data

Nome del progetto in inglese
La Ghiacciaia
Anno Progetto
2019
Categoria
Ristoranti
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