Il progetto per il Nuovo Teatro di Montalto di Castro, che è risultato vincitore da un concorso internazionale di progettazione, nasce con un duplice obiettivo: si propone come modello concettuale di misurazione del territorio e contemporaneamente cerca di esprimere architettonicamente il fascino esercitato dall’evento teatrale nello spettatore.
Il territorio di Montalto di Castro affonda le origini nell’antropizzazione etrusca le cui vestigia testimoniano un’architettura di grandi masse stereometriche in tufo; d'altro canto nell’immaginario collettivo contemporaneo Montalto di Castro evoca il mondo delle macchine della più grande centrale elettrica italiana.
Il progetto propone un corto-circuito temporale rispetto al quale l’evoluzione del territorio viene concentrata ed espressa in un unico momento architettonico: arcaicità etrusca versus estetica della macchina.
Il Nuovo teatro è un grande monolite in cemento, caratterizzato da leggere variazioni cromatiche e di texture, sul quale la torre scenica appare appoggiata in modo etereo: un volume in policarbonato che si smaterializza di giorno confondendosi con il cielo e che di notte, illuminandosi dall’interno, si trasforma in una grande “lanterna” alla scala territoriale.
Una nuova piazza in travertino, concepita come deviazione del tracciato della strada di accesso al centro storico, conduce all’ingresso del Nuovo Teatro individuato da un’imponente copertura a sbalzo. Attraverso di esso lo spettatore viene introdotto in un ambiente continuo in cui foyer e platea fluiscono liberamente l’uno nell’altra. Le pareti, dall’andamento spezzato, generano uno spazio che deriva concettualmente dallo scavo del monolite in cemento.
Alla platea per 400 persone è contrapposta un’arena all’aperto per 500 persone che può, così, usufruire della scena del teatro.