Un’architettura residenziale discreta ed elegante, che fa dell’anti-iconicità uno dei suoi punti di forza
Originariamente pensato per un’utenza abitativa di studenti e giovani professionisti legata ai vicini poli universitari, Naba e Bocconi, il progetto Pichi 12 si è sviluppato nella sua forma definitiva come una residenza per una fruizione più diffusa, con un segno architettonico che non invoca all’iconicità per farsi discreto nel tessuto urbano in cui si inserisce, in prossimità dei Navigli a Milano.
Il progetto reinterpreta il modernismo dell’architettura residenziale milanese e si caratterizza con elementi distintivi decisi, quali un gioco di volumi puri intonacati di bianco e dettagli architettonici di logge e finestre rivestiti in lamiera. È un’architettura non urlata, elegante e democratica.


Il cuore pulsante del progetto è la corte verde, aperta sulla strada, al cui centro crescerà un grande acero per rendere più piacevole l’affaccio sul giardino e sulla strada dalle finestre e dalle logge. La corte aperta, riferimento al cortile urbano che nelle residenze storiche milanesi è sempre interno e privato, si apre qui alla vita pubblica e funge da filtro tra l’individualità dell’abitare e la collettività della convivenza urbana.
L’edificio si sviluppa su tre piani, con il piano terra riservato ai locali per le attività comuni e la socializzazione. Gli appartamenti, di diverse tipologie abitative, sono pensati per accogliere una comunità diversificata e garantire, a tutte le metrature, una buona qualità abitativa.


Per la sua realizzazione sono state studiate tecnologie di costruzione a secco e utilizzati materiali che creino contemporaneamente leggerezza e solidità come l’acciaio.
Le facciate si snodano in volumi semplici e geometrici, con gli spazi delle logge scavati in negativo che creano un andamento discontinuo ma armonico tra i pieni e vuoti, tra le aperture e punti ciechi. Gli svuotamenti delle logge sono stati rivestiti con un materiale che richiama il clinker, omaggio a un rivestimento molto usato nelle facciate milanesi a partire dagli anni ’40 del secolo scorso. Il verde acqua delle logge è l’unica nota colorata dell’edificio, che arretra rispetto al bianco delle facciate dei volumi, in sintonia col verde della vegetazione della corte interna.


Squadra:
Architetto: Park Associati
Cliente: Consorzio Cooperative Lavoratori, Milano
Team di design
Soci Fondatori: Filippo Pagliani, Michele Rossi
Direttore del progetto: Alessandro Rossi
Responsabile del progetto: Alberto Ficele
Architetti: Sharon Ambrosio, Alexia Caccavella, Antonio Cinquegrana, Sofia Dalmasso, Andrea Dalpasso, Lorenzo Merloni, Andrea Riva, Cristina Tudela Molino, Marco Vitalini.
Visualizzatori: Antonio Cavallo, Mario Frusca, Stefano Venegoni
Grafica: Marinella Ferrari
Consulenti
Direzione Generale Lavori: arch. Marinella Nidasio
Direzione Lavori e Strutture: Ing. Mauro Grossi
Appaltatore generale: Mariani Srl
Progetto strutturale ed impiantistico preliminare e definitivo. Prevenzione Incendi: Pianificazione Generale, Milano
Fotografia: Francesca Iovene, Nicola Colella – Park Associati
