Due i temi affrontati dal progetto: l’ampliamento di un edificio preesistente e il valore simbolico e rappresentativo dello spazio della scuola materna.
L’integrazione tra gli edifici è stata ottenuta grazie alla riproposizione degli stessi calibri e allineamenti nei punti di prossimità, e tramite una connessione diretta tra gli spazi comuni, conferendo “una via di uscita” alla tipologia a “turbina” tipica delle scuole degli anni 70.
L’edificio è organizzato intorno ad uno spazio comune, la “strada”, un luogo dove è favorita l’interazione tra i diversi gruppi.
Nella “strada”, costituita da una sequenza caratterizzata da successive contrazioni e dilatazioni degli spazi, intervengono anche elementi di specifico significato architettonico, come nella struttura urbana reale.
Vi sono così aule con forma a capanna (che corrisponde alla primigenia idea di casa), e volumi di diversa foggia e dimensione per le attività di gruppo sul lato opposto, a simboleggiare lo spazio pubblico in rapporto allo spazio privato rappresentato dalle aule.
L’illuminazione naturale proviene dal “cielo” o dalle pareti; mentre il rapporto visivo con l’esterno privilegia le viste verso gli spazi verdi e la campagna.
Un elemento di legame con il contesto è rappresentato dalla “torre” degli uffici che, con la sua altezza, costituisce un punto di riferimento percettivo dalla media distanza.
La scuola materna, così strutturata, diventa riflesso della società e induce nel bambino una prima idea di socialità e di appartenenza alla comunità locale.
Il costo per la sua realizzazione, con riferimento all’anno della sua costruzione, è stato di circa 800,00 euro per mq. arredi esclusi.