Procedere con coraggio...
Nel cuore di Dubai è stato inaugurato un bar surrealista. The Secret Room, progettato da Paolo Ferrari di Toronto, è un locale notturno che intreccia abilmente lo spazio e il tempo con l'autenticità. Il complesso design trae ispirazione dagli angoli più remoti del mondo - non diversamente dalla panoplia culturale di Dubai - e la colloca all'interno delle profondità sotterranee del Five Palm Jumeirah Hotel.
 
"Quando abbiamo iniziato questo progetto, avevamo una visuale di Villa Farnese [una villa rinascimentale di Roma], poi l'abbiamo unita con il Cloud Gate di Anish Kapoor", racconta Ferrari della prima ispirazione di The Secret Room. Poi, per radicare l'idea della decadenza baccanale con un sentimento di nobile moderazione, il team di progettazione ha utilizzato il concetto di dualità. "Lo abbiamo articolato come la dualità della storia (il passato) e dell'invenzione (il futuro)", spiega Ferrari. "Si è trattato di creare una sorta di ambiguità di tempo e di luogo". Attraverso quella lente, una serie di assemblaggi che viaggiano nel tempo potrebbero completarsi a vicenda, piuttosto che sopraffarli.
 
Il bar con reminescenze alla Dalí parla al futuro, mentre gli arredi morbidi evocano un'estetica che ricorda gli anni '60 e '70. L'architettura d'interni classica delle pareti, del soffitto e dei pavimenti scava ancora più a ritroso, alludendo a prima del XX secolo. Questi elementi sono anche vagamente ispirati ai momenti finali del film di Stanley Kubrick 2001: Odissea nello spazio, ambientato in una camera da letto francese dell'epoca di Luigi XIV. "Quella scena ha sempre avuto una certa risonanza in me", dice Ferrari. "C'è un'incredibile tensione tra l'architettura d'interni, ma allo stesso tempo sembra semplice". Un effetto simile si ottiene in La stanza segreta e, con essa, un cenno al retrofuturismo.
 
L'arco del bar, color bronzo, funge da elemento luminoso di scena nel locale notturno. Serve come un oggetto di scoperta visivamente importante per gli ospiti, ed emana una sensazione di aerodinamicità, ancorando al contempo lo spazio. Il bar in fibra di vetro è stato meticolosamente modellato in 3-D dall'interno verso l'esterno e poi fresato da stampi personalizzati - non dissimilmente dalla costruzione di un motoscafo personalizzato - e il suo design si rispecchia nell'estetica scolpita dell'host e della DJ station. Una serie di tavolini per bevande su piedistallo sono realizzati in resina trasparente e destinati a richiamare la forma fisica del liquido. Questi elementi contrastano con le pareti in legno intagliato e il pavimento in quercia affumicata, insieme a un'opera d'arte ispirata ai classici baccanali italiani e alle loro tendenze edonistiche. È stato dipinto a mano in Canada nel corso di sei mesi.
 
Gli specchi in tutto il nightclub espandono visivamente lo spazio afoso, ma è aprendo una porta del bagno che gli ospiti vengono trasportati nell'area più sperimentale di The Secret Room. L'atto di passare da un corridoio a pannelli poco illuminato ad uno spazio ampio e multidimensionale è ultraterreno. "Il punto di riferimento, anche da Kubrick, è come guardare nello spazio esterno", dice Ferrari del progetto. L'esecuzione della finitura in vetro del pavimento è stata una sfida particolare, perché doveva tenere conto della consistenza e della resistenza allo scivolamento, senza smorzare il suo impatto visivo.
 
Infatti, la seduzione di un covo sotterraneo invita il senso dell'arte da parte di chi mette piede all'interno del bar multiforme. "Per noi, The Secret Room è un unicorno nel nostro portfolio. E' un promemoria del fatto che un grande club tira sul tuo alter ego", dice Ferrari. "E, sia che tu vada a Berghain a Berlino, o che ricordi i giorni dello Studio 54, è tutta una questione di teatro". Fedele alla forma, l'accesso al club è garantito con una prospettiva futuristica: mediante l'impronta digitale.
 
Materiale Utilizzato:
Quercia cerosa affumicata, Onice grigio colomba, gesso, specchio antico e bronzo