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Museo Yves Saint Laurent

Museo Yves Saint Laurent

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Una cosa che l'arte e la moda hanno in comune è che sono esposte al meglio in stanze senza finestre. Una nuova sede per le collezioni della Fondation Pierre Bergé-Yves Saint Laurent non ha avuto altra scelta se non quella di tenere il sole a distanza: le gallerie espositive, le aree di conservazione e gli auditorium sono opachi per necessità. Ognuna di queste funzioni è qui ospitata in un volume distinto, permettendo all'edificio di emergere organicamente come un assemblaggio scultoreo di blocchi: la sua forma esterna deriva organicamente dalle sue funzioni interne. Il risultato è decisamente contemporaneo. Il gioco di curve delicate e di tratti audaci, di curve ampie e di angoli acuti che caratterizzano il progetto si ispira a disegni e motivi rinvenuti negli archivi di Yves Saint Laurent: estrapolati dal suo contesto, il disegno a carboncino della manica o del colletto di una giacca di barriera corallina può assomigliare a uno schizzo architettonico o a una bozza tecnica. Questa composizione di linee dritte e anfrattuose è esemplificata dal patio centrale, un cubo in cui è stato scavato un vuoto precisamente circolare.

 

Nonostante la sua estetica snella, questo patio senza tetto ricorda i cortili interni intorno ai quali si articolano tradizionalmente le case marocchine: profondamente ancorato al suo contesto, il museo non avrebbe potuto vedere la luce da nessun'altra parte. Da qui l'opacità delle sue facciate, che protegge i visitatori dalla prodigalità del sole; l'orientamento dell'edificio (spazi espositivi a nord, aree di conservazione sotterranee), progettato per resistere alle punitive temperature di Marrakech; e l'autentica tavolozza di colori e materiali. Il terrazzo che ricopre i pavimenti e avvolge su tutti i lati la base del museo, un aggregato di pietre e marmi locali, sembra gonfiarsi dalle profondità del manto terrestre come un'onda possente. Sopra, le pareti esterne sono rivestite di mattoni di terracotta prodotti localmente in terra marocchina in forni alimentati a scarti di olive. La loro attenta imbottitura evoca il filo di un tessuto fine - la facciata diventa così un abito, coprendo i volumi dell'edificio con un fine pizzo di rossi. Al contrario, come la fodera interna di una giacca, l'interno è vellutato, liscio e luccicante, mentre l'esterno sembra intrecciato, poroso e colorato. Questo richiede una meticolosa attenzione ai dettagli che rende onore alle grandi dinastie di artigiani berberi e alle tecniche che si sono tramandate nei secoli. Yves Saint Laurent era profondamente innamorato del Marocco, dei suoi paesaggi e della sua gente. Non solo vi ha trascorso parte dell'anno, ma è qui che ha disegnato la maggior parte delle sue collezioni. Queste sono ora tornate a casa nella loro terra natale, come per tornare alla parte di campagna di ciò che ha generosamente ispirato.

Project credits

Architetti
Archives and conservation architect
Appaltatori
General Building Company
Financial Management
Lighting engineer

Project data

Nome del progetto in inglese
YVES SAINT LAURENT MUSEUM
Anno Progetto
2017
Categoria
Musei
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