“Tuttavia l’architettura di oggi non può che essere contemporanea”
Questo progetto si confronta pienamente con il problema della figurazione e delle funzioni del nuovo e del concetto di urbanità o di inserimento: nuovi volumi e nuove funzioni, nuovi materiali e nuove forme, in un contesto storico consolidato, come tale riconoscibile e come tale “rispettabile” solo distinguendosene, ponendosi ad una “distanza” esplicita da esso, rendendo ri-conoscibile lo iato temporale tra interventi.
La proposta progettuale consiste nel riuso del volume esistente demolito con un ampliamento volumetrico, entro il limite del 20% del Vte, con conseguente innalzamento delle prestazioni dei nuovi fabbricati fino al livello di eccellenza.
I nuovi volumi, realizzati sul fronte “interno” del lotto, verso la Tangenziale, risultano quasi invisibili dalla strada via Panigale.
Si è posta molta cura nelle sistemazioni esterne e del verde, per l’alto valore progettuale che viene ad esso affidato. In particolare, si è ricorso a progettazione specialistica da parte di progettisti agronomi, che hanno progettato le ampie aree verdi a disposizione. Nella porzione a nord evidentemente il verde, per posizione dimensione e tipologia, deve fungere da schermo sia visivo sia acustico, contribuendo in modo significativo alla qualificazione ambientale del nuovo intervento.
In qualche modo si ha l’ambizione che siano le nuove residenze a fare PAESAGGIO, nel senso che anche il paesaggio entra nel programma di progetto, perciò in qualche modo si progetta all'interno di quello che è un PAESAGGIO RESIDENZIALE, certo molto limitato.
Ma è anche RESIDENZA URBANA, lo abbiamo già riconosciuto, e non è affatto contraddittorio.
Senza esagerare, lo scopo del progetto, infatti, è ottenere sostenibilità: ambientale - economica - sociale e funzionale - percettiva – estetica, cioè ECOLOGIA COMPLESSIVA.
Qui la residenza ha dimensione periferica, ma ne ha anche una paesaggistica per volontà progettuale.
C'è un ARGOMENTO PAESAGGIO di scala territoriale o almeno “allargata” : "vedute da lontano"; e c'è anche una sua scala minore, legata al lotto ed al paesaggio "urbano" dell'utente e di chi si approssima al lotto dalla pubblica via. La prima scala riguarda sostanzialmente i volumi apprezzabili "da punti di vista esterni", la seconda piuttosto le sistemazioni a terra ed il punto di vista del passante, in particolare dalle vie che lambiscono il lotto, e degli utenti.
Entrambe le scale sono affrontate e trattate in progetto, seppure ovviamente in via preliminare.
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Proponiamo quindi due edifici:
- “villetta” isolata su singolo livello;
- edificio lineare complesso costituito da 4 “villette”;
La prima forte “intenzione” è da leggersi proprio nell’intenzione delle ville, e nel suo sviluppo orizzontale piuttosto che verticale. I corpi sono “bassi” ed emergono da una sistemazione a verde intensiva, che corrisponde all’idea di un intervento del tutto “sostenibile” anche immaginificamente, in ciò sostenuto anche dall’utilizzo del legno come materiale di finitura esterna per recintare e sottolineare il lotto, ed alcuni dettagli.
In questo modo, peraltro, sono del tutto evitate sia le “isole di calore” (grazie al verde e alla mancanza di materiali riflettenti sia orizzontali sia verticali), ed inoltre anche i colori e le finiture tutte sono scelte in modo che evitino il riverbero, ma anzi aiutino a smorzare sia il calore, assorbendolo, sia la sensazione di disagio connessa.
Il progetto è concepito con la finalità di perseguire una risposta energetico - ambientale di tipo passivo, cercando di limitare l’uso di tecnologie impiantistiche attive (guadagno energetico), che comunque saranno previste, il tutto anche al fine di ottenere il bonus volumetrico relativo ai requisiti d’eccellenza.
Gli infissi sono protetti all’esterno da una veneziana in acciaio ad ali orientabili antintrusione e di protezione dai raggi solari, alloggiata nel vano architettonico; sono inoltre previste tende a rullo anche all’interno degli ambienti per garantirne l’oscuramento completo e la flessibilità d’uso.
Particolare riguardo è stato rivolto alla progettazione senza barriere architettoniche ed alla accessibilità in senso lato.
La ventilazione naturale è sempre garantita.