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Cubo House
Luis Barandiarán

Casa Cubo

La casa è stata concepita come la ricerca di un nuovo modo di vivere, lontano dalla vita urbana, valutando il paesaggio fluviale del River Plate. L'esigenza trascendeva il bisogno fondamentale di vivere, costringeva a una riflessione esistenziale e assumeva una dimensione sperimentale del progetto. Gli strumenti adottati per affrontarla sono stati i più essenziali della disciplina: l'eloquenza dello spazio, l'austerità delle risorse, la plasticità materiale, la gestione della luce, la sintesi e l'astrazione.

 

Il sito impone un percorso urbano prima dell'accesso che permette di registrare la coesistenza di due logiche geometriche ruotate: la trama del blocco, parallela alla costa del fiume e il taglio diagonale del percorso che ci dà accesso. La percezione dell'oggetto architettonico è marcatamente dinamica, sempre scorciata, evitando la frontalità. La casa con i suoi quattro volti liberi è visibile da più punti di vista, anche dallo spazio pubblico.

 

Il "cubo", fortemente condizionato dai prelievi obbligatori, è in realtà un prisma di forma quadrata di 9,40 m x 9,40 m e 6,60 m di altezza, e si trova dietro il lotto per ottimizzare la luce solare. Il prisma astratto ospita sia gli spazi interni sia quello semi-coperto ad espansione. L'organizzazione delle aperture che bucano il recinto esterno, non ci permette di prevedere la complessità spaziale che ci aspetta all'ingresso. L'intero spazio è organizzato da un nuovo sistema ortogonale ruotato rispetto al recinto.

 

Si è evitato di consolidare il centro della piazza, che avrebbe suddiviso lo spazio in quattro parti uguali, e di "ancorare" entrambe le geometrie l'una all'altra. Al contrario, il supporto centrale del mezzanino è appeso in modo che il piano terra sia uno spazio unico. La volontà di liberare il piano terra dai supporti intermedi si è tradotta in una sfida strutturale provocatoria. Il soppalco è appeso per mezzo di un tenditore centrale, alla soletta del tetto. Il tetto ha due livelli diversi e ospita nella sua rottura una trave di 24 x 80 cm che trasferisce il carico al recinto.

 

In contrasto con la complessità spaziale, la casa è stata concepita come un pezzo monomaterico di cemento a vista che espone le sue facce in modo plastico, sia all'interno che all'esterno. Per questo è stato sviluppato un sistema costruttivo che ha permesso di inserire l'isolamento all'interno della massa di calcestruzzo. La parete avvolgente è costituita da tre strati di 8 cm di cemento-EPS (polistirolo espanso) - calcestruzzo, gettato contemporaneamente. L'involucro alleggerito nel suo nucleo sostiene comodamente il suo ruolo strutturale nonostante la concentrazione degli sforzi necessari per risolvere gli angoli.

 

La definizione dell'oggetto non richiede dettagli o terminazioni, è intrinsecamente la struttura. Il prisma in calcestruzzo sintetizza così le sfide spaziali, materiali, strutturali e tecnologiche. Esso nasconde un ricco spazio interno le cui geometrie si riferiscono alle intersezioni di cornici che ne caratterizzano l'inserimento urbano.

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