Situata sulle colline di Klina, lungo l'asse Prishtina-Pejë, la Benita Company Gas Station ridefinisce il ruolo delle infrastrutture nella transizione energetica. Progettato dallo studio rino, il progetto risponde alle continue sfide energetiche del Kosovo con un audace gesto architettonico incentrato sulla resilienza e sull'intraprendenza.
Il complesso multifunzionale, che comprende una stazione di servizio, un mercato, un fast-food e una terrazza, è stato concepito come un edificio autosufficiente. L'architettura integra il primo sistema fotovoltaico bifacciale del Paese, che cattura la luce solare da entrambi i lati per aumentare la produzione di energia fino al 30%. Questi pannelli solari trasparenti e impermeabili non solo coprono il tetto, ma modellano anche l'identità dell'edificio, formando una tettoia tanto funzionale quanto simbolica.


Un involucro ad alta efficienza
La struttura è composta principalmente da acciaio e calcestruzzo: capriate primarie in acciaio coprono il tetto e sono sostenute da colonne HEB 300, mentre il mercato e il ristorante sono avvolti da pareti in calcestruzzo isolato. L'involucro dell'edificio - dotato di un sistema di facciata solare con profili in alluminio e vetri solari - migliora le prestazioni termiche e massimizza la luce naturale. Il risultato è un involucro a bassa manutenzione e ad alta efficienza che mantiene il comfort interno per tutto l'anno.
Gli elementi in plexiglass con illuminazione a LED definiscono il carattere visivo dell'edificio di notte, mentre i pannelli compositi in alluminio e il rivestimento in HPL ventilato garantiscono durata e coesione.


Un tetto bioclimatico
Il tetto inclinato, con una pendenza graduale del cinque per cento, è interamente ricoperto da pannelli fotovoltaici bifacciali, che trasformano la struttura in una facciata generatrice di energia. Questi pannelli forniscono l'ombreggiatura e l'elettricità necessaria per alimentare tutti i sistemi interni, tra cui l'illuminazione, la refrigerazione e le attrezzature della cucina, grazie a un sistema ibrido di inverter e batterie di accumulo. L'infrastruttura energetica che ne deriva garantisce prestazioni di punta e flessibilità, eliminando la dipendenza dalla rete elettrica esterna.
Inoltre, l'acqua piovana raccolta dal tetto viene riutilizzata per irrigare il paesaggio che circonda la stazione. Una terrazza sotto la tettoia solare offre uno spazio semi-esterno che fonde programma e infrastruttura energetica in un'unica espressione architettonica.

Verso una strategia circolare dei materiali
In linea con le attività più ampie della Benita Company, tra cui la produzione di calcestruzzo e acciaio, per la progettazione sono stati privilegiati materiali di provenienza locale. Integrando il calcestruzzo e l'asfalto prodotti dall'azienda stessa, il progetto ha ridotto significativamente le emissioni di carbonio associate al trasporto.
L'uso di vetro di sicurezza stratificato, di vetri solari termicamente efficienti di GuardianGlass e di plexiglass riciclabile sono un esempio di risorse edilizie sostenibili.


Involucro solare e mobilità futura
La facciata solare modera gli scambi termici, creando un ambiente interno luminoso e invitante. Accanto alle pompe di benzina, una stazione di ricarica per veicoli elettrici da 36 kWh segnala l'orientamento del progetto verso la mobilità futura. È un gesto rivolto al pubblico del modello a basse emissioni di carbonio dell'edificio.


Quantificare l'impatto
I dati del sistema solare dell'azienda indicano che i pannelli solari bifacciali generano circa 168.000 kWh all'anno, compensando circa 75,6 tonnellate metriche di CO₂ all'anno. Questa cifra riflette il valore ambientale della produzione di energia pulita su scala, in particolare in una regione in cui le importazioni di energia dominano. Con una produzione mensile superiore al precedente consumo di elettricità dell'azienda, il sistema non solo assicura l'indipendenza dalla rete, ma genera anche un valore aggiunto, sia dal punto di vista economico che ecologico.
